Ecco le prime impressioni sulla squadra, anche alla luce dei primi giorni di (intensi) allenamenti.
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La squadra è certamente ricca di potenziale, abbastanza completa nei reparti, sulla carta competitiva difensivamente. Il backcourt, formato da Vitali, Mordente, Bulleri, Thomas non vede del talento straripante, ma 4 giocatori che sanno il fatto loro, conoscono la realtà Italiana alla perfezione e si completano tra di loro. Vitali è la prima vera scommessa di Zanca, senza dubbio; il giovane play, ex Montegranaro ha enormi margini di miglioramento e ha dimostrato di avere la base per diventare un giocatore molto competitivo, anche ad altissimi livelli. Bulleri, forse, per la prima volta, riuscirà a sfruttare il fatto di partire dalla panca, per spezzare i match in 2 e dare quel contributo che a Treviso fu così importante nei suoi anni d’oro. Molto passa da lui, perché se dovesse fallire, per l’ennesima volta, Vitali si ritroverebbe con troppe responsabilità sulle spalle al primo anno in una grande squadra e con la doppia competizione e finirebbe per deludere le aspettative. In guardia, Jobey Thomas è un giocatore con gli attributi, mortifero dalla distanza e in uscita dai blocchi, un leader per il gruppo, non tanto in campo, quanto in spogliatoio. Se riuscirà a dare continuità di rendimento, potrebbe diventare un giocatore dai 15 punti a partita, un elemento importante dal punto di vista offensivo. Mordente, invece, non lo si scopre certo ora, crack dalla panchina, che dà difesa, punti e ordine in fase offensiva e nell’impostazione del gioco. Una sicurezza dunque.A concludere Sangarè, un giocatore tutto da scoprire, dal grande potenziale, ma ancora molto acerbo. Si dividerà i minuti con Hawkins nel ruolo di ala piccola. A proposito di Hawkins, la "power-guard" nativa di Washington DC sarà l’uomo determinante per la squadra, specie in fase offensiva, dove avrà molta libertà e dovrà necessariamente diventare l’uomo con più punti nelle mani. Il 26enne si è detto molto convinto del progetto Bucchi e sa che questa, per lui, sarà un’occasione importantissima per la sua carriera. Giocatore atletico, chiara prima punta offensiva nella nuova Milano, con capacità di penetrazione a canestro notevole, bravo nel primo passo, efficace dalla distanza. A tutto questo aggiunge applicazione difensiva e discreto QI per quanto concerne le scelte da prendere in attacco e la difesa di squadra. Per quanto riguarda la front-line, ecco qui la vera scommessa di Zanca: Mike Hall. Ultimo giocatore presentato, il prodotto di George Washington, è proprio il tipo di ala grande che Bucchi voleva; estremamente capace nel gioco fronte a canestro, bravo dai 5-6 metri, atletico, con ampi margini di miglioramento e con discreta tecnica difensiva. A parte questo, però, Hall sarà una vera e propria sorpresa per tutti e molto passa da lui: è un ragazzo con la testa sulle spalle, un uomo-spogliatoio, dunque. Se sarà una sorpresa gradita, allora la stagione di Milano potrà essere significativa; se invece fallirà, molti dei progetti fatti da Zanca (che lo ha visionato a lungo negli States) cadranno con il suo fallimento. Come sua riserva, ottima la scelta di Katelynas, giocatore di rottura dalla panca, buono per 10-15 minuti, che dà la giusta energia.Nel ruolo di pivot, ecco due giocatori complementari tra di loro: Pape Sow e Richard Mason Rocca. Uno molto atletico, con grande capacità intimidatoria nel pitturato e figura significativa su ambo i lati del campo; l’altro un giocatore dal sicuro affidamento, dalla tecnica difensiva sopraffina e dagli enormi attributi.A completare il roster un giovane play, dall’enorme potenziale e molto talentuoso; Ariel Filloy. Come roster, certamente si tratta di uno dei primi 3-4 in Italia, inferiore certamente a Siena e, per talento a Roma. Non c’è dubbio che, per la prima volta, è stato condotto un mercato intelligente, improntato sulla scelta di molti italiani; un mercato fatto non solo dalle scelte del GM e del Presidente, ma tenuto e organizzato da tutto lo staff tecnico, a partire sì dal GM, ma con la stretta collaborazione di coach Piero Bucchi. In una squadra di basket dovrebbe trattarsi della normalità, a Milano, negli ultimi 3 anni non è stato proprio così. Inoltre è stata investita una parte del budget per le giovanili, altra grande scommessa di Zanca.Nella nuova Olimpia Milano, dunque, sono ancora molti i punti interrogativi, perché si tratta di un gruppo totalmente nuovo, dallo staff tecnico all’ultimo dei giocatori. Qualche dubbio è normale che ci sia. C’è però una certezza, quella di un progetto a lungo termine e dell’intenzione di fare bene, grazie ad un mercato ben giostrato da tutti i componenti della società.
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